Ricordo sempre di avere un blog…è il tempo e la voglia che spesso mancano per aggiornarlo. Eppure avrei tanto da scrivere, da raccontare, da discutere. Da quando mi sono trasferito a Berlino, è come se avessi iniziato una seconda vita: qui praticamente è tutto diverso dall’Italia, o magari non lo è ma chi vive l’esperienza di vivere in un altro Paese è come se percepisse ogni minima differenza. I ritmi, gli spostamenti, l’interazione con le altre persone, il cibo, la lingua… La lingua: è sicuramente una croce, almeno per chi come me è un principiante, ma fortunatamente la gente che è di madre lingua tedesca capisce che è una lingua difficile. Il problema è che non riescono a parlare lentamente…lo promettono, ci provano con le prime due parole e poi via alla velocità di un intercity. Io faccio del mio meglio, il problema è anche che qui è pieno di italiani, e parlo italiano praticamente sempre: clienti, coinquilino, turisti, al ristorante…una volta ho pure beccato una dottoressa che parla italiano, quindi credo che ci metterò un po’ più di tempo per imparare il tedesco…schritt fuer schritt.
Altra croce: il cibo. Noi italiani abituati alla pastasciutta della mamma, venire in un paese dove la cucina mediterranea è un mito che non riescono in nessun modo ad emulare, è un vero dramma. Per carità, ci sono tanti, tantissimi posti dove si può mangiare bene e senza spendere un capitale, ma scordatevi di trovare gli spaghetti alla bolognese con dentro solo gli ingredienti necessari: qui amano i condimenti, e amano il piccante…mannaggia a loro. Magari quello che si mangia è anche ben cucinato, ma porca miseria piano con il peperoncino e ‘sto cazzo di curry che mettono dappertutto. E poi qui, il bello è che si trova sempre qualcosa di aperto, a qualsiasi ora, che sia uno Spaetkauf per le sigarette o il Kebabbaro.
E’ una città viva, Berlino. Sembra non dormire mai. C’è sempre qualcosa da fare, da vedere, da sentire. Ma sopratutto da provare. E’ aperta ad ogni tipo di novità, di sperimentazione, è tollerante…e questa credo sia la principale differenza dall’Italia: qui si osa, si prova…e la gente qui è curiosa, è avida di curiosità. L’altro giorno sul tram, due ragazzi chiedevano ai passeggeri se potevano avvolgere sui loro polsi un nastro adesivo per pubblicizzare un sito internet: facevano la gara a chi avvolgeva più polsi, erano simpatici e pure carini e non erano insistenti. E nessuno dei passeggeri si è rifiutato. Magari per alcuni potrebbe esere una cosa stupida, ma è solo un piccolo esempio di come la creatività sia il pane quotidiano qui, e nessuno si stupisce o è dubbioso.
Questa è un’altra piccola grande differenza. Ne conto tante ogni giorno, e mi chiedo perchè nel mio Paese mancano tante di queste cose…ma la cosa ancora più brutta è che l’Italia non mi manca per nulla, e questo a volte mi rende un po’ triste, perchè non è bello lasciare il proprio Paese d’origine quando le cose lì non vanno più…ma chissà, magari prima o poi le cose cambieranno pure lì.
In meglio, spero.